domenica 15 aprile 2012

le orchidee



Bellezze da vetrina, promettenti ma stronze.
Le vedi altezzose far mostra di sé ad ogni chiosco floreale,
immerse in un alone di snobismo e indifferenza.
Tutte estetica, colori tenui, forme suadenti.
Oltre quello, niente.
Non una molecola volatile, non uno stimolo cutaneo.
Naso e tatto con loro vanno regolarmente in bianco.
Per natura.

Saggio sarebbe lasciarle lì a tirarsela coi ciclamini.
Ma tutti ci cascano, prima o poi.
Una rapida occhiata a cotanta bellezza abbandonata nel fango
e subito scattano
training autogeno genere "io ti salverò" e mano sul portafogli.

Già, se le vuoi devi sganciare pesante.
Soldi e non solo.
Amore, cura, passione.
Serve tutto. Ma non basta mai.
Per un po' ti si concedono.
Smuovono polvere dalle cornee, lasciano vibrare le retine.
Poi basta.
Si afflosciano avvizzite sui loro lunghi gambi.
Infine cadono.

Ed è allora che assapori la beffa,
quando ti ritrovi per mesi a dare acqua a quegli zeppi insulsi,
nella speranza che da un momento all'altro ritornino.
Non tornano, non tornano mai.
Qualcuno dice che rinascano in altre forme e luoghi.
Forse è vero, metempsicosi a parte.
Forse la loro anima prende altre strade,
si impossessa di altre forme di vita.
Quella umana compresa.
Forse.

giovedì 15 marzo 2012

La Ferrarelle


Non la sopporto più.
Ce l'ho sullo stomaco ancora prima di averla bevuta.
Il suo gusto non mi piace e la trovo pesantissima.
Infatti ha un residuo fisso da record: 1.400.
Praticamente ti bevi un sasso.
Inoltre, il fatto che la sorgente da cui sgorga si trova in un territorio devastato da discariche abusive di materiali inquinanti, mi fa fare brutti pensieri.

Secondo: la campagna pubblicitaria che la posiziona come acqua "né liscia né gasata" me la pone immediatamente come simbolo della mediocrità, del compromesso, del grigio.
Immagine italiota, ignava, andreottiana, che sarebbe ormai ora di rimuovere dal nostro orizzonte culturale.

Infine, trovarmela sempre più spesso imposta come unica soluzione di H2O in bar, tavole calde e ristoranti mi fa girare le palle. Fateci caso: succede sempre più spesso.
E' evidente che c'è sotto qualcosa. Tipo che se un commerciante la rifiuta, si trova una testa di cavallo mozzata nel letto.
Un po' come con le mozzarelle di bufala, che ormai te le vende pure il giornalaio.

Per tutti questi motivi, ho deciso di eleggerla a mio personalissimo mulino a vento. Cosa faccio? La boicotto: ogni volta che entro in un locale e chiedo dell'acqua specifico: "Purché non sia Ferrarelle".
Lo so, non sferro alcun colpo al prodotto o all'azienda; non determino alcuna diminuzione di vendite.
Però mi sento un combattente impegnato.
Per la salute, per la cultura, per la giustizia!
E così digerisco meglio ed elimino qualche tossina.